sabato 17 novembre 2007

piccola osservazione concertistica

Sto riascoltando la scaletta degli Interpol e mi rendo conto che una volta tanto - non capita spessissimo - è quasi quasi meglio la resa live che quella su disco.
Sicuramente dipenderà anche dal fatto che non sto ascoltando la musica da cd, ma da un mp3 di qualità cagosa, immagino. Però mi hanno proprio coinvolto e ieri leggevo questa recensione di Troublezine in cui viene descritta abbastanza bene l'atmosfera.
E viene fatta un'annotazione interessante, ovvero "[...] Non chiedete a Paul Banks di sciommiottare sul palco, non lo farà mai e se il vostro metro di giudizio sulla bontà di una band è quanto si muovono sul palco i diversi membri allora agli Interpol darete un 5 scarso [...]" , ecco. E' vero, verissimo. Erano quasi degli stoccafissi XD. Lui ha detto a fine di ogni canzone "grazie mille" (stranamente mettendo le vocali finali :D e ammettendo che quelle due erano le uniche due parole che sapeva dire in italiano). Punto. Niente conversazioni col pubblico. Niente incitamenti più o meni da gasati. Niente pause per cincischiare.
Bellissimo.

Lunedì mi attende un altro concerto. Che ovviamente non c'entra una mazza come genere, ma del resto ho mai detto che i miei gusti musicali sono monotematici? Assolutamente nu.

Ebbene, l'ultima volta che ho visto live i Sonata Arctica mi hanno deluso.
E non per la scaletta o per come hanno suonato. Anche se il Tony Kakkola si poteva inpegnare a cantare leggermente meglio, nè.
Mi ha deluso la "non atmosfera" che si era non creata.
Hanno passato il tempo a cazzeggiare. A far saltare il pubblico dicendo vaccate a cui nessuno rispondeva se non con "oooohhhh, eeeeeehhhhh" e con fischi, schiamazzi e urletti.
Che palle, onestamente.

Io non sono una che si dimena, che partecipa iperattivamente ai concerti, da un lato perchè mi voglio godere lo spettacolo, perchè voglio ascoltare, perchè mi voglio divertire, poi se mi vien da muovermi mi muovo e non ho nulla contro chi invece passa due ore a saltellare, a pogare o altro. Lo capisco poco, ma non ho niente in contrario.
Però lo voglio vedere sto spettacolo! Non voglio che ci siano spazi di nulla cosmico nel mentre! Non voglio neanche vedere una platea statica.

L'altra sera ho visto per forse la prima volta in vita mia tutta la gente coinvolta. Non semplici spettatori, ma partecipanti attivi ad un evento.

Dopo tanti anni di concerti - attenzione, non tanti concerti - in cui io sono cambiata (10 anni non sono bruscolini), ho cambiato l'approccio al concerto.
All'inizio ricordo che mi meravigliavo sempre tanto per gli artisti che andavo a vedere, quasi non credevo ai miei occhi di averli lì a un palmo dal naso che suonavano e cantavano le mie canzoni preferite.
Poi la percezione è radicalmente cambiata.
Ok, sono magari i miei artisti preferiti. Ok, magari è tanto che non vengono in Italia a suonare.
Ma son sempre semplici persone che suonano. Insomma, hanno perso un po' quell'aura magica che avevano prima.
E sempre col passare del tempo ho cominciato a notare di più anche il pubblico. Non so se dipenda dal fatto di essere a Milano (maggiore offerta musicale, maggior numero di occasioni), non lo so davvero. Ma mi sembra tanto che ci sia stata un'impennata nell'indifferenza del pubblico ai concerti.
Cosa che fortunatamente non ho visto l'altra sera e che mi auguro con tutto il cuore di non vedere lunedì :)

Bene, se da tutta questa spataffiata decisamente sconclusionata ne traete qualche riflessione, fatemi sapere e commentate ammigi, commentate :D anche perchè tanti di voi hanno una maggiore esperienza in materia.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Uh ma certo che mi va bene, graccie mille per il linkaggio :D

Purtroppo ho visto tardi il commento, mi era scappato di vista U.U come ti è andata dai Sonata? *_*

Anonimo ha detto...

Son stati bravi anche loro, l'unica cosa è che non coinvolgevano più di tanto il pubblico, se non il chitarrista.. quando si avvicinava alla gente c'era il delirio :D
Poi era bravo, sìsì!

Stasera scriverò tutto anche io, ho una scorta di 97 file di ieri tra foto e video :D

Anonimo ha detto...

notavo in effetti quanto sia difficile x i gruppi più recenti che si cimentano nei laiiv, trasmettere le emozioni che magari imprimono nel cd... e appunto non credo che basti dimenare le chiappe sul palco x far accendere gli animi... vedi gruppi storici come... beh si i cure, dove oltre al solito MITICO Gallup son tutti fermi li al loro posto. x 3 ore. eppure mandano in estasi le persone di mezzo mondo. o i depeche, loro si che sono belve da palcoscenico... come pure la MIA dolce susanna, pantera dei live nonostante sia portatrice sana di terza età!

quindi, è vero che noi italici siamo più statici durante i concerti ma buona parte dell'entusiasmo sta ai gruppi. devono saper come far scoppiare la scintilla. CANZONE GIUSTA AL MOMENTO GIUSTO.

ovviamente rimane il fatto che l'esecuzione deve esser di qualità... son finiti ormai gli anni del PUNK dove bastava sputare in testa a quelli della prima fila x aver successo.

eeehhhhh, bei tempi quelli!

CIAO ZIMO

-angOlo-

Anonimo ha detto...

Ho letto sto post solo ora e soprattutto l'ultima parte mi ha stuuzzicato a tal punto da mandarmi in input overflow...

Morale: non riesco a commentare, ma comprendo ciò di cui parli!

Magari un dì lo farò...!

: )
J.

Anonimo ha detto...

TRACCIA UN PO FUORI "POST" MA ANCHE NO....

come sai Zimo, e avrete modo di sapere oh voi compagni di zimoventure, mercoledi sono andato a vedere il concerto dei THE NATIONAL.

ecco quanto dicono di loro:
" Il disco affonda le radici nella new wave più classica, con brani come "Mistaken For Strangers", che gli Interpol stessi pagherebbero per scrivere, con un eccelso lavoro sulla ritmica, o "Guest Room", stessi lidi, stessa melanconia e batteria controtempo, un gioiello per le orecchie, forse il loro brano più rappresentativo"

angOlo**

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